martedì 2 giugno 2009

Sesta Puntata

....in questi giorni mi sono ritrovato a pensare cercando di dare un senso logico alle cose da scrivere, ai miei pensieri, alle mie sensazioni, ai dubbi ed alle paure.

C'è sempre un momento, durante la giornata, nel quale trovo l'ispirazione per eventuali argomenti: sono le prime ore del mattino, mi sveglio, rimango nel dormi-veglia ed inizio a pensare a varie cose ripromettendomi di scriverle, ma poi mi riaddormento e di tutto quello che avevo pensato resta solo qualche traccia.

Mi piacerebbe che qualcuno scrivesse cosa si prova dall'altra parte della barricata, il confrontarsi con la malattia, non importa se di un amico o conoscente, semplicemente le sensazioni che uno ha nell'affrontare da esterno una situazione di questo tipo.

Le persone a me vicine stanno vivendo una situazione molto difficile, la mia famiglia è un capitolo a parte, altro capitolo sarà quello dedicato a mia moglie.

Come già scritto, mio padre è venuto a mancare nel Febbraio del 2002, nell'ottobre dello stesso anno mi sono sposato.

Ci sono vicende che a volte nelle famiglie possono creare delle crepe nei rapporti, e altre invece che rafforzano e saldano in maniera indelebile nel tempo.

Penso a mia Madre, che deve sopportare un gran peso: oltre ad avere un figlio (il più piccolo) ammalato, anche il ricordo delle enormi fatiche che ha fatto per stare accanto a mio padre.

Le paure che possono passare nella mente di una madre.

Il ritrovarsi nell'impossibilità di poter fare qualcosa.

La sola forza è quell'istinto che le fa dire e fare la cosa giusta al momento giusto.

Come è giusto sia, dopo il matrimonio, assieme a mia moglie, ho cercato di creare la mia, la nostra, famiglia; il rapporto con mia madre mutò, naturalmente in meglio: infatti li non è mai stata invadente e ha sempre cercato di darmi dei consigli, ma senza mai intromettersi in maniera fastidiosa (ed aggiungo che il più delle volte era ed è pro-mia moglie).

Nel periodo in cui stavo male, ma non sapevo della malattia, come tutte le madri si preoccupava e a volte rompeva, ma in quel giorno maledetto del 12 gennaio non mi è stato facile sostenere il suo sguardo.

Per alcuni momenti, ricordo, non ero tanto preoccupato per me stesso, ma più per Lei: non sapevo come avrebbe potuto reagire.

Ancora una volta nella sua vita deve affrontare un calvario, passo dopo passo al fianco di una persona ammalata, questa volta suo figlio.

E come nel passato, anche oggi, dimostra tutta la Sua forza d'animo.

5 commenti:

  1. Non trovo le parole per commentare, ma voglio farti sapere che ti leggo e ti sono vicino.

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  2. Ciao,
    mia madre è mancata l'anno scorso, aveva un tumore al polmone.
    L'esperienza, quindi, l'ho vissuta dall'altra parte (come dici tu), anche se non è proprio così. Non mi divulgo sul calvario di mia madre e neanche su quello mio e della mia famiglia, ma ti dico solamente che queste esperienze non cambiano solo chi è ammalato, cambiano anche le persone che gli stanno vicino. Io ho capito che per vivere meglio pensiamo di avere delle certezze, ci creiamo delle certezze, ma che in realtà non esistono. Chi può sapere per quanto tempo potrà vivere? Chi può dire che l'azienda dove lavora, avrà lavoro per x anni? E per chi si è indebitato per tanti anni per comperarsi una casa e che si vede volare via il tetto a seguito di un tromba d'aria, che certezze ha?
    Lasciamo quindi questo tipo di "certezze" e pensiamo a qualcosa di più concreto: la forza d'animo di cui siamo muniti che ci aiuta ad uscire dal tunnel ed ai nostri cari (soprattutto i figli) che sono determinanti per spronarci ad andare avanti; se non vuoi farlo per te, fallo per loro (loro hanno bisogno di te, soprattutto tua figlia). Combatti!! Fai vedere alla malattia che tu sei più forte di lei, fallo anche per quelle persone che non sono riuscite a farlo e anche per quelle che hanno perso i loro cari e che vedono in te ed in altre persone che guariscono, un riscatto alla malattia.
    Sii forte e guarda avanti e quando sei giù di morale guarda tua figlia, tu e tua moglie un miracolo l'avete già fatto, puoi fare anche il secondo.

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  3. ciao, ho incontrato Ilario poco tempo fa e ho chiesto se si poteva venirti a trovare, ma mi ha detto che al momento è un po' complicato. Allora mi fa piacere seguirti qui mentre scrivi, hai un grande carattere mi raccomando continuiamo a leggerti!

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  4. Io mi ritengo felice e molto fortunata.
    I problemi di salute non mi sono mancati..
    Se poi ogni settimana conto le notizie di cattiva salute di gente attorno a me rispetto a quelle belle...beh..meglio lasciar perdere!
    La mia sensazione di felicità è accompagnata anche dalla paura di perdere...in un incidente, in un malore...in qualcosa di improvviso che cambia lo stato di benessere attuale..
    Alla mattina presto c'è un momento in cui vengono tutte le paure....ma poi passa...per tornar il giorno seguente..
    Quando ci penso le sensazioni e i presentimenti sono orribili...allora mi metto a pregare.
    Prego che quello che deve succedere ai miei cari, amici compresi, succeda a me, come se potessi cambiare il destino di tutti...
    ...ho sofferto piu' nel vedere gli altri soffrire, anche per me, che io stessa per quando son stata male.
    Non ti conosco josè, ma la tua storia mi sta molto a cuore e ti penso, come penso ai tuoi cari.
    Condivido quanto sopra...puoi fare il miracolo se lo vuoi!
    la determinazione già ce l'hai e anche tutto il nostro supporto e conforto!
    a presto!
    Nicky

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  5. Ti dico solo che sto aspettando l'esito della biopsia di mia madre per un linfonodo ingrossato non irrorato alla giugulare. E mi sento di impazzire...anche perchè sono distante da lei 1000 km cosa che mi fa sentire impotente e frustrata..

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