lunedì 1 giugno 2009

Quinta Puntata

....ed eccomi ritornato dopo una breve pausa (causa effetti collaterali dell'ultimo ciclo di chemio... Venerdì, 29 Maggio, per chi non lo sapesse era il mio compleanno (adesso ne ho veramente 37).

Eravamo rimasti, con il racconto, alle ultime visite fatte prima del ricovero, ma oggi non intendo proseguire con i fatti cronologici, vorrei piuttosto cercare di parlare di come tutto ciò che mi é accaduto abbia stravolto una semplice vita....

La vita, la mia, la vedevo come tante altre storie di vite, niente di più e niente di meno che vivere serenamente senza particolari grilli per la testa: gli amici, la fidanzata, magari una bella macchina, un lavoro che, oltre agli introiti, offrisse delle soddisfazioni, le passioni, gli hobby, fare qualche giro turistico per il mondo, la casa, matrimonio, avere dei figli, le serate allegre passate a bere e mangiare assieme agli amici.
Volevo cercare, semplicemente, di vivere una vita felice secondo il mio modo di... viverla.

Ma le mille sfumature del destino ti fanno ricredere, e pensare al senso più completo della stessa parola VITA, con i suoi significati, con i suoi valori, con i suoi perché.
Il giorno prima correvi per le stesse cose fatte e rifatte, e poi di colpo ti fermi -boom- e ti ritrovich a vivere... ma a quali condizioni?
Quale significato dai alla vita?
I giochi sono cambiati, non ci sono più le stesse regole di prima, come fai a dare un perché a quello che ti sta succedendo?
La testa a volte gioca brutti scherzi, lavora troppo, in un certo senso forse si attiva una specie di autodifesa e lavora autonomamente, e ti ritrovi come in deriva senza timone, un naufrago nella tua mente.
Nel periodo durante il quale mi è stata diagnosticata la malattia, come ho già scritto, avevo la felicità a un passo, bastava allungare la mano e stringergliela.
Adesso mi ritrovo sotto a una campana di cristallo, dove tutto sembra più ovattato, lento, distante, al di fuori c'è un mondo invece che va a mille all'ora, il solito tran tran, ma che corre a una velocità supersonica (verso dove?), penso a mia moglie a casa con nostra figlia, a mia madre e fratelli, a nipotina, cognata, suoceri (si proprio loro), tutti gli amici e conoscenti, gente della quale non mi ricordavo, chissà da quanto tempo, e provo ad immaginare cosa stanno facendo, immersi nelle loro preoccupazioni, correndo verso un dove che non conosco, mentre io sono in stand-by, sospeso in questa realtà dove il tempo non esiste...a vivere la mia vita con regole, significati, valori, motivazioni di una nuova realtà, con tutte le mie cose in sospese in quell'altra.
Quando giungerà il momento del mio ritorno alla vita classica dovrò trovare nuovi significati, valori, motivazioni... qualche perché c'è già... mi sento diverso, sono diverso...il domani non mi fa più paura, e sono sicuro di non voler che il timone della mia vita vita venga preso da qualcuno... o qualcos'altro.